Si inizia con una sintetica discussione della industria informatica a cavallo degli anni ‘70-’80 in Giappone, un paese che in quel momento storico fu riferimento assoluto per tecnologia e innovazione a livello mondiale insieme agli Stati Uniti.
Sostenuti e avvantaggiati da politiche economiche e investimenti statali del Ministero dell'economia, del commercio e dell'industria Giapponese (METI), i gruppi industriali del calibro di NEC, Fujitsu, HITACHI e Toshiba avevano una posizione dominante nel mercato dei computer.
Nel settore IT in Giappone operavano unicamente IBM con i suoi mainframe, Digital Equipment Corporation con i suoi minicomputer di fascia alta e Olivetti. Con un fatturato in crescita costante di anno in anno, la Consociata della Olivetti in Giappone, Olivetti Corporation of Japan (OCJ), aveva consolidato una forte presenza nel mercato dei terminali intelligenti, vendendone dal 1976 un numero impressionante alle agenzie Nokyo, una rete di cooperative agricole, diffuse su tutto il territorio del Giappone.
Oltre alle normali difficoltà di operare in un mercato ostico per qualunque fornitore occidentale, la OCJ nel 1979 si trovò a fronteggiare una progressiva drammatica riduzione della sua fetta di mercato quando il METI attuò una strategia mirata a soluzioni informatiche capaci di gestire la interazione uomo-macchina in lingua giapponese (40 mila ologrammi, i Kanji). Il Piano del METI mise tutti i gruppi industriali del paese in corsa per sviluppare questo tipo di soluzioni, finanziandoli massicciamente. Anche le Nokyo maturarono la volontà di evolvere verso questo tipo di soluzioni. La concorrenza stava mettendo la OCJ in forte crisi.
In questo contesto nacque il Progetto Nokyo, emblematico di innovazione, di investimento, strategia e R&D per la Consociata e per Ivrea.
Grazie al progetto, la Olivetti fu la prima azienda occidentale a disporre di una offerta di prodotto non solo basata su un sistema operativo all’avanguardia ma anche capace di gestire i problemi della lingua giapponese.
Il MOS giapponesizzato fu installato con successo nelle Nokyo nel 1983, in anticipo sui tempi di lancio della L1: la OCJ mantenne il cliente, la sua posizione di prestigio e i volumi di fatturato, mentre Ivrea ebbe la opportunità di testare il MOS in anticipo sui tempi di rilascio del prodotto ufficiale.