Le origini del sistema operativo MOS - John Lomas

1974

Questa presentazione intende analizzare un periodo oggi ampiamente trascurato: gli anni tra 1974 e 1984, quando Olivetti occupava una posizione di rilievo tra le aziende informatiche a livello mondiale, e una posizione dominante sul mercato europeo. Nonostante tale prestigio, l’azienda è oggi prevalentemente ricordata per le sue macchine da scrivere e per l’impatto sociale delle idee di Adriano Olivetti. L’obiettivo di questo intervento è riportare l’attenzione sui risultati tecnici conseguiti da Olivetti durante questa "epoca dimenticata".

Una figura di spicco di questo periodo fu Sandro Osnaghi, considerato determinante nello sviluppo software di Olivetti. Prima del suo arrivo nel 1974, le competenze interne in ambito software erano piuttosto limitate. Tra i suoi primi successi si annovera il TC800, un prodotto innovativo caratterizzato da un'architettura client-server, che divenne un successo globale, con migliaia di unità installate nelle banche rurali giapponesi dal 1976 al 1980: un successo ripetutosi anche in altri paesi ma che, in un mercato competitivo come quello giapponese, fu prestigioso. Questo risultato, ottenuto in un contesto altamente competitivo, è poco conosciuto.

La presentazione approfondisce inoltre la genesi di un sistema operativo avanzato denominato MOS, il cui sviluppo rappresentò un progetto di grande portata, realizzato anche grazie alla collaborazione con consulenti americani di Palyn Associates, tra cui eminenti accademici provenienti da UCLA e Stanford.

Benché il sistema UNIX time-sharing si stesse allora affermando negli ambienti accademici, Olivetti puntò alla creazione di un sistema operativo più performante per applicazioni commerciali. Tra le principali scelte progettuali, prese fin dalle fasi iniziali, si evidenziano la natura real-time del sistema e l’adozione di un'architettura distribuita per il file system, con scrittura atomica su disco a garanzia dell’integrità dei dati.

L'implementazione di MOS venne affidata a un team dedicato, operante a Cupertino, California, sotto la direzione di Sandro Osnaghi, e che annoverava figure di alto profilo come Clara Mancinelli, programmatrice di grande talento. Una decisione strategica fu lo sviluppo di MOS in linguaggio Pascal+, esteso con i monitor di Hoare, per garantire l'esecuzione atomica delle operazioni a livello di kernel, favorendo così una maggiore robustezza e semplificando il processo di debugging.

Riflettendo su questo periodo, la presentazione evidenzia il carattere altamente innovativo del progetto MOS, il quale incorporava concetti che sarebbero diventati di uso comune in altri sistemi informatici solo diversi anni dopo.

Gli anni ’80 in Olivetti rappresentarono quindi un periodo "glorioso" ma "dimenticato" di innovazione tecnologica e successo, qualcosa che merita di essere riscattato e conosciuto.