Racconto di una sfida, a metà tra memorie personali e storie di tecnologia, protagonista il Giappone di quarant’anni fa. Un progetto, un’operazione a rischio, un momento di fervento creativo e il rapporto tra due aziende: la Olivetti Corporation of Japan e la casa madre di Ivrea. Una storia avvenuta lontano, che nessuno ha mai raccontato finora.
Un po’ business plan, un po’ colorita ricostruzione di situazioni e protagonisti dei fatti che si raccontano, si basa su ricordi e ricerca minuziosa su documenti, echi di stampa e note aziendali dell’epoca.
Tonina Scuderi, tra i primi a laurearsi in Informatica all’Università di Torino, ha iniziato a lavorare a Ivrea in Olivetti nel 1976. Insieme a Cesare Monti ha coordinato il progetto con il Giappone nel 1981.
Dopo aver letto il libro, Liborio La Mattina, redattore de 'La Voce' ha scritto: "Nel suo libro “Olivetti in Giappone, una missione impossibile”, Tonina ricostruisce (la vicenda) con ritmo e passione, senza mai perdersi nei tecnicismi. Con la sua penna leggera ma precisa, porta il lettore dentro una delle pagine più affascinanti della nostra storia industriale: una sfida tecnologica e culturale che un piccolo gruppo di giovani Olivettiani riuscì a trasformare in un successo."
Negli anni ’80, Olivetti raggiunse una posizione di rilievo nel panorama informatico mondiale, distinguendosi per innovazioni oggi poco ricordate. Sandro Osnaghi, recentemente scomparso, ebbe un ruolo di rilievo nel contesto di questo fermento innovativo.
Il 29 maggio 2025 si è tenuto un Convegno a Ivrea per ricordarlo. Partendo da un inquadramento storico della tecnologia informatica a metà degli anni ’70, presentato da Franco Marra, è poi intervenuto John Lomas che ha presentato la Nuova Linea Sistemi e il sistema operativo MOS.
A seguire è stata illustrata una esperienza commerciale in Giappone, quasi una mission impossible, che non solo riuscì ma fu decisiva per la continuità operativa della Olivetti Corporation of Japan, considerata oggi la casa madre dalla NTT DATA Luweave, orgogliosa di esserne figlia, come hanno raccontato Tonina Scuderi e Cesare Monti.